Un
film di Carlo Vanzina. Con Massimo Boldi, Vincenzo Salemme,
Daryl Hannah, Enzo Salvi, Natalia Estrada, Francesca Lodo.
Genere Commedia, colore, 104 minuti. Produzione Italia 2006.
Archimede Formigoni, professore di matematica milanese,
e Salvatore Rondinella, insegnante di lettere partenopeo,
sono rivali da sempre a causa di un vecchio amore condiviso,
la signorina Margherita. Costretti alla convivenza forzata
da una gita in Spagna, Archimede e Sasà finiranno
per risolvere i loro contrasti, per innamorarsi di bionde
bellezze e per impalmarle. Intorno a loro intanto si agita
una classe di studenti vivaci che sbuffa ai musei e fugge
a Ibiza, di padri americani e burini che si accompagnano
a fanciulle mozzafiato e maggiorate da reality a caccia
di popolarità.
Dopo ventidue “vacanze di Natale”, trascorse
in ogni parte del mondo con De Sica e De Laurentiis, Massimo
Boldi rinasce a nuova vita e a “nuovo” film,
questa volta firmato Vanzina brothers e accompagnato da
un appassionato Vincenzo Salemme. I padri del Natale, che
rivendicano a pieni polmoni il titolo al produttore Aurelio,
tornano a praticare la parodia come atto d’amore e
come sberleffo verso le autorità, quelle del cinema
italiano e internazionale e quelle del teatro, che non risparmiano
nemmeno il melodramma lirico.
Le sequenze più ispirate del film saccheggiano l’epilogo
del Laureato di Mike Nichols, dove Boldi, vestito come Dustin
Hoffman e alla guida dello stesso spider Alfa Romeo, interrompe
in sogno il matrimonio della sua amata in una chiesa di
San Francisco. Ma la parodia dei Vanzina frequenta pure
pratiche spettacolari nobili a cui si contrappongono quelle
d’avanspettacolo del romanissimo Enzo Salvi, disinibito
e ancorato al carattere ordinario del suo personaggio, vera
attrazione e vero colore italico nel trasferimento iberico.
Tocca ancora a Boldi espropriare il Figaro rossiniano, faccendiere
e sensale a Siviglia, duettando col rivale Salemme, amante
e factotum decisamente più credibile. Tra i temi
trattati non poteva mancare il sesso, che si limita al voyeurismo,
qualche nudo integrale sulle spiagge di Ibiza e quello parziale
delle belle di turno Natalia Estrada e Francesca Lodo. Tra
la spagnola e l’italiana giganteggia, per altezza
artistica, l’americana Daryl Hannanh, fuor d’acqua
come la sua sirena a Manatthan. Un film da ridere (?) tutto
sommato triste come gli effetti speciali antidiluviani.
Olè.